Mancano ancora due giorni alla fine del 2022, ma con la mente alle ciaspolate dei prossimi giorni, la mia annata ciclistica è terminata. In questo breve articolo vi racconterò il mio 2022 in bicicletta: un altro anno ricco di belle esperienze e grandi pedalate.
E…se proprio non potete aspettare per capire il significato di questo strano titolo, ve lo svelo subito.
Per cosa sono noti i grandi musicisti della musica afroamericana? Per la tecnica sopraffina, per le poetiche melodie, per le brucianti variazioni di ritmo, ma soprattutto per l’arte dell’improvvisazione.
I miei 6.120 km (a proposito, 70 km in più dell’anno scorso) li ho tutti improvvisati. Non ho fatto nulla di quanto avevo inserito nei programmi di fine 2001. Ad ulteriore dimostrazione che i buoni propositi di fine anno fanno sempre una brutta fine…
Inverno e primavera
Il 2022 in bicicletta è partito con un bel mese di gennaio e la brutta notizia della peste suina africana (nel territorio tra la province di Genova, Savona ed Alessandria) che ci ha tenuto lontano dai boschi per mesi. Si sono così create le condizioni per uno stimolante ed originale fatto: per pedalare in fuoristrada ero costretto ad andare fuori regione (Langhe e Monferrato), trovando non solo bellissimi paesaggi, ma anche percorsi sicuramente più adatti alla disciplina gravel di quanto disponibile nel territorio genovese.
Per tutto l’anno la mia pratica gravel ha avuto questa caratteristica: poche uscite con percorrenze lunghe (1.052 km in 14 uscite, per una media di 75 km, un incremento del 56% rispetto alla distanza media dell’anno precedente), con la pedalata più lunga nei bellissimi boschi del Parco dell’Aveto.
2022 in bicicletta: estate
Il mio 2022 in bicicletta ha vissuto i suoi appuntamenti più importanti in estate.
La stagione tradizionalmente più favorevole alla bicicletta, per la temperatura e le lunghe ore di chiaro, quest’anno ha messo a dura prova i ciclisti e non solo.
Il caldo è cominciato molto presto ed è proseguito incessante fino a settembre. Pedalare con temperature ben oltre i 30 gradi ha portato al limite la passione per il pedale.
Il ricordo delle folate di vento caldo sull’asfalto rovente, durante il Brevetto del Levante Ligure è ancora nitido.
Nei primi torridi giorni di luglio, la partecipazione al mio primo evento bike-packing, l’Abruzzo Trail , è stata la conferma dell’interpretazione della bicicletta gravel come strumento di scoperta, di viaggio, di condivisione ed isolamento insieme.
Ancora luglio ed ancora le salite mitiche del ciclismo: Gavia e Mortirolo insieme in un anello da 3.000 metri di dislivello.
Autunno ed inverno
Settembre ed ottobre sono stati due mesi ancora abbastanza intensi. Una piccola impresa in single speed da Genova a Sanremo e tante uscite su asfalto.
Ad ottobre ancora si è fatto sentire un caldo anomalo per tutto il mese, ma se era sicuramente un fattore di preoccupazione per questo unico pianeta che abbiamo la sorte di abitare, non lo era più per la salute degli sportivi sulle strade.
Se novembre è stato soprattutto un mese ventoso, dicembre invece è stato un mese piovoso. Le uscite si sono diradate, dedicando anche qualche giornata allo sport sulla neve e ricominciando l’attività invernale in piscina.
2022 in bicicletta: conclusioni
Riguardando adesso i freddi numeri del foglio excel dove annoto le mie uscite, il primo istinto è quello di pensare che avrei potuto fare meglio. Probabilmente c’è un margine di altri 400/500 km che potrebbero aggiungersi al conto finale senza particolare fatica.
Come riuscirci nel prossimo anno 2023 che ho in mente non ve lo svelo, perché altrimenti non si avvera…