Tour Monte Bianco in mountain bike

tour del monte bianco

L’idea

Tutto è iniziato con un messaggio WhatsApp di Teo. Era una sera tra fine inverno ed inizio primavera del 2019. Un bel video, come se ne girano tanti, di un atleta in mountain bike, tra vallate verdi, rifugi caratteristici e piatti di specialità culinarie montane. “Bello, eh? – E se lo facessimo anche noi?”. Aspetta, ero distratto, un po’ stanco, nel freddo agriturismo toscano dove trascorrevo le mie trasferte di lavoro in quel periodo. Guardo meglio il video: il Tour del Monte Bianco. Bellissimo!
Questo biker superfigo fa il Tour del Monte Bianco in mountain bike, sponsorizzato, senza uno zaino in spalla, con l’assistenza tecnica, con una squadra di fotografi e cameraman al seguito. E poi quest’anno ho poco allenamento. Ho cambiato lavoro da poco. Senti un po’ Teo, fammi andare a cena, dai…

L’organizzazione del Tour del Monte Bianco

Non c’è voluta tanta insistenza perché accettassi. Avevo già fatto un paio di tour di due giorni, ma sarebbe stata la prima volta di quattro giorni di pedalate in montagna.
Inizio la consultazione dei siti internet, cerco resoconti e notizie di chi l’ha già fatto. Il più utile si rivela essere il sito ufficiale del TMB ( i francesi sono organizzati in queste attività, bisogna riconoscerlo): multilingue, si trovano informazioni utili e si possono prenotare i rifugi lungo il percorso.
A questo punto andavano posti alcuni punti fermi: mettere in calendario l’impresa e definire la squadra.
Stabilire le date era importante per due motivi: capire quanto tempo avremmo avuto per allenarci (alcuni mesi, quindi poco), prenotare per tempo i rifugi/ostelli (alcuni in primavera hanno già diverse prenotazioni per l’estate), ma soprattutto assumere l’impegno con noi stessi.

La squadra

Dovevamo essere tre. Il classico numero perfetto, essendo difficile gestire l’interazione tra più teste e persone sotto stress da fatica, soprattutto non conoscendo la resistenza allo sforzo prolungato di ognuno di noi e la relativa capacità di recupero (sempre che ne avessimo una).
Alla fine lo abbiamo fatto in cinque: Angelo, Fabio, Luca, Teo ed io. La cosa sorprendente è stata che pur essendoci poca o nessuna frequentazione tra alcuni di noi, il clima è sempre stato ottimo, quella collaborazione e confronto che ci ha aiutato a superare qualche momento di difficoltà e di stanchezza e che ci ha fatto vivere un’esperienza indimenticabile. Ognuno ha offerto qualcosa di sé al gruppo e ne ha ottenuto molto di più in cambio.

Quante tappe?

Prima ancora delle date bisognava decidere quante tappe fare. Considerato che il percorso era stimato in un range tra i 170 e i 200 km. (a secondo delle varianti) con 7.000 m. di dislivello, la scelta è andata con poche esitazioni sulle 4 tappe. Inutile rischiare di esagerare con le ore quotidiane in bici, anche perché alla sera ci sono gli orari d’arrivo dei rifugi (che non sono alberghi, ricordatevelo) da rispettare.
E poi, insomma, deve essere un divertimento: il tempo per ammirare il paesaggio e bersi una birra in compagnia non si può negare in una occasione del genere.
Dopo brevi consultazioni per far quadrare alcuni impegni, è fissata anche la data: dall’11 al 14 luglio.

Tour del Monte Bianco – il percorso

L’organizzazione è stata curata soprattutto da me e da Teo e bisogna riconoscere che nessuno dei due ha grande dimestichezza con le tracce Gps. Infatti non abbiamo usato nessun tracciato di questo tipo, ma studiato percorso, distanze ed altimetrie sulle carte topografiche dei sentieri IGN. Carte che abbiamo consultato piuttosto spesso anche nel corso delle 4 giornate del Tour del Monte Bianco in mountain bike.
Il percorso escursionistico (la destinazione decisamente più frequente del TMB) si affronta abitualmente in senso antiorario, mentre noi in mountain bike lo abbiamo affrontato in senso orario. Il percorso classico (identificato sulle carte e piuttosto ben segnalato – tranne qualche eccezione – sul sentiero) dispone poi di diverse varianti, più altre che si possono creare aggiungendo tratti asfaltati.
Ognuno può creare il suo percorso in base alle proprie esigenze e capacità.
A posteriori ritengo che il nostro percorso, già impegnativo nella direzione oraria, sarebbe stato impossibile da affrontare in mountain bike in quella antioraria. Opinione condivisa e confermata da una guida incontrata al Refuge de la Croix du Bonhomme.
Ecco le nostre tappe:
1° giorno: Courmayeur – Bourg-Saint-Maurice
2° giorno: Bourg-Saint-Maurice – Les Houches
3° giorno: Les Houches – Arpette
4° giorno: Arpette – Courmayeur

Il racconto delle tappe

Nei prossimi giorni vi racconterò le quattro giornate: le fatiche, le gioie, le emozioni, i paesaggi, le varianti al percorso, la libertà e l’impegno di quattro giorni d’avventura, la sensazione unica di pedalare ad alta quota, su un sentiero alpino, guidando “a vista” su un percorso sconosciuto e naturale, mutevole e sfidante dal punto di visto fisico e dal punto di vista tecnico.
La prima tappa sarà online martedì 2 febbraio, la seconda giovedì 4, la terza domenica 7 e l’ultima martedì 9 febbraio.
Vi aspetto.

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